Eccomi di ritorno! Non immaginereste mai quanta voglia ho di tornare alla mia routine quotidiana (sono sarcastico ovviamente…) e di riprendere la vita di sempre. Lo scorso martedì sera sono arrivato a Roma, città che adoro e dove spero di stabilirmi presto, per passare le vacanze di Pasqua. Il motivo alla base di tutto è stato le visite allergologiche a cui dovevano sottopori le mie due sorelle minori, ma diciamo che la mia famiglia ed io ne abbiamo approfittato per trascorrere qualche giorno nella capitale.
Subito appena arrivato, ho lasciato i miei a casa di mia cugina dove abbiamo alloggiato e sono andato da un amico con cui ho passato la notte. Era da tanto che si parlava di vederci e così ne abbiamo approfittato per chiacchierare di film e colonne sonore (lui è un vero esperto a quanto pare).
Il giorno dopo ho conosciuto un altro dei miei contatti virtuali, il caro Ferraglia, con cui ultimamente avevo preso a chiacchierare più stabilmente. Abbiamo pranzato insieme e poi abbiamo fatto un giro nei dintorni de suo posto di lavoro, visto che poi nel pomeriggio ci doveva tornare. Mi ha fatto molto piacere conoscerlo di persona finalmente, una gran brava persona. Sono stato molto bene in sua compagnia. Più tardi, dopo aver riaccompagnato a lavoro Ferraglia, mi sono diretto verso piazzale Flaminio, uno dei miei punti fermi quando frequentavo il corso per fumettisti della Scuola Romana dei Fumetti visto che la scuola si trova lì vicino. Qui ho finalmente rivisto il mio carissimo amico Franz detto affettuosamente Paperoga! Volevo fare una sorpresa ai miei vecchi amici della SRF, ma il destino sembrava essere contro di noi. Essendo l’onomastico di un mio zio che risiede a Roma da anni ormai, mio padre ha chiamato per fargli gli auguri e lui ci ha invitati tutti da lui per cena facendo saltare così i miei piani di un’eventuale sorpresa a cena con i miei amici. Salutato Franz, che mi ha accompagnato al campo base e che sono riuscito a presentare alla mia famiglia, ci siamo recati da mio zio. Lì una mega sontuosa cena ci aspettava come al solito… Zio è sempre stato un mago ai fornelli e devo dire che quel mercoledì c’ha dato dentro! La cena è terminata abbastanza presto così sono riuscito a raggiungere i miei amici nella nuova casa della mia piccola Lady Isabel. C’erano quasi tutti: Isabel e la sua amica/coinquilina Bruna (ragazza gentilissima e simpaticissima), Orlando (il darkettone dalla voce profonda e seria e dall’umorismo decisamente selvaggio), Ivàn (il rosho più loquace della capitale e forse anche di più…), K (il nostro fido metallaro splatter) e ovviamente il caro Paperoga! Mi mancavano tutti un sacco e rivederli tutti insieme, scherzare come facevamo una volta, è stato davvero bello. A pensarci adesso mi si inumidiscono gli occhi… La serata è andata avanti fino a tardi tra vini vari, vodka, cocktail vari. Isabel aveva preparato crépes, patatine fritte e tartine. Io ho assaggiato qualcosa ma diciamo che mi sono concentrato più sui liquidi che sui solidi. Il colpo di grazia me l’ha dato un assaggio di assenzio gentilmente fornito dal mitico K. Il resto dei miei ricordi sono una corsa in bagno per vomitare e Isabel che mi leva gli anfibi prima di mettermi a letto. Ho dormito lì da loro come quasi tutti gli altri. A quanto pare ho parlato e scherzato fino alle cinque del mattino, ho bevuto birra, ho parlato con Isabel delle mie disavventure sentimentali, ma se non fosse stato per le foto avrei pensato che i miei amici mi stessero prendendo in giro. Strano effetto l’assenzio, buon sapore ma…
Il giorno dopo mi son svegliato a casa di Isabel e Bruna con un mal di testa pazzesco. Bruna era intenta a pulire casa, mentre Ivàn si preparava per andare a lavoro. Nonostante fosse stordito dal sonno e dalla sbornia non smetteva più di parlare (come al solito del resto…). K era andato via presto perché aveva delle commissioni da sbrigare. Bruna ed io siamo rimasti un po’ in cucina a chiacchierare aspettando si svegliassero Isabel e Paperoga. Franz è stato il primo a riemergere sonnecchiante dalla camera da letto e un’oretta dopo (almeno credo, ho un po’ perso la cognizione del tempo quel giorno…) anche Isabel è venuta a galla. Dopo un po’ abbiamo deciso di pranzare tutti insieme e così io e Franz siamo andati a fare la spesa. Fuori pioveva e c’era un bel venticello. Io avevo dovuto levare la mia felpa sporcata la sera prima di vomito (non chiedetemi come please!) e sotto il giacchetto avevo solo un leggero dolcevita, Franz invece s’è fatto prestare da Bruna un piumino “unisex” che era un po’ corto per lui. Così conciati siamo andati alla vicina SMA per prendere gli ingredienti necessari alla mia mitica CARBONARA. Una volta rientrati mi sono messo ai fornelli mentre gli altri preparavano la tavola. Ad essere onesti mi hanno un po’ aiutato. Il pranzo è andato bene. La pasta è piaciuta e i miei amichetti si sono complimentati con me. Dopo aver lavato i piatti in cooperativa, mentre io che li dovevo asciugare facevo un video e qualche foto col mio cellulare, abbiamo aspettato arrivasse il fratello di Isabel col caffé e K che doveva accompagnare in serata Bruna ad un concerto. Isabel e suo fratello dovevano prepararsi a partire il giorno dopo e così sono andati via prima, Bruna, K, Franz ed io invece siamo usciti dopo un po’ per fare un giro in libreria. Ero entrato con l’intento di limitarmi a guardare i libri, ma poi ho trovato un volume di “Anatomia dei personaggi fantasy” disegnato da Glen Fabri e non ho resistito. Poco dopo ci siamo avviati alla metro ed ho fatto ritorno a casa. Quella sera poi sono uscito di nuovo con un vecchio amico conosciuto quest’estate. Abbiamo chiacchierato un po’ di film legati ai fumetti e di film in genere davanti ad un ottimo kebab. Dopo due giorni a Roma ho dormito con i miei per la prima sera.
Ed eccoci arrivati al venerdì. Ho passato la mattina ed il pomeriggio a casa con i miei. In notturna mia madre, mio padre ed io ci siamo lanciati in una partita a burraco.
Sabato mi sono svegliato tardi, a causa della partita a carte andata per le lunghe. Dopo pranzo ho finalmente conosciuto un mio vecchio amico di chat. Era da tanto che chiacchieravamo ma non c’eravamo mai visti di persona e così ne abbiamo approfittato per rimediare. Abbiamo fatto un giretto in centro, tra piazza di Spagna e via del Corso e sono finalmente riuscito a comprare due blocchi da disegno di quelli che mi piacciono tanto. In serata invece sono tornato dal mio amico appassionato di colonne sonore. Abbiamo cenato insieme guardando l’ultima puntata dello spettacolo del TRIO (Anna Marchesini, Tullio Solinghi e Massimo Lopez). Dopo ci siamo messi a letto e abbiamo visto un bellissimo film con Meryl Streep, Julianne Moore e Nicole Kidman, “The Hours”.
Il mattino seguente s’era scatenato il diluvio universale. Ci siamo svegliati che erano passate le due del pomeriggio e così mi sono rivestito di fretta e mi sono incamminato verso casa di Isabel e Brunella dove mi aspettavano per passare il pomeriggio insieme. Una volta arrivato lì eravamo solo Ivàn, Bruna ed il suo amico Enzo ed io e, dopo un bel gelato alla stracciatella con aggiunta di nutella, siamo usciti a fare un giro. Prima siamo rimasti lì vicino casa, poi Ivàn ha preso la macchina e siamo andati nella zona di via Ottaviano. Volevamo andare nella cioccolateria dove andiamo di solito, ma essendo chiusa ci siamo diretti verso un bar lì vicino. Dopo aver mangiato una fetta di torta di mele e fragole e bevuto una tazza di cioccolata calda, Ivàn ci ha lasciati alla metro più vicina e poi da lì mi sono diretto a piazzale Flaminio per rivedere Franz. Ci siamo fatti una passeggiata lì e a villa borghese e poi sono rientrato per cena. Dopo cena ennesima partita a carte, ma questa volta eravamo in quattro: mia madre ed io, contro mio padre e mia sorella Elena. Dico solo questo, abbiamo terminato che erano le tre di notte…
Anche ieri sveglia tardi. Dopo un pranzo veloce, ma sostanzioso (devo pure mantenere la mia sfericità in qualche modo…), sono andato a salutare il mio caro Paperoga. Ci siamo messi a camminare in centro sotto la pioggia battente fermandoci di tanto in tanto a cercare rifugio o al McDonald’s di via del Corso o nella fumetteria francese che bazzicavamo già all’epoca del corso di fumetto o sotto il colonnato di un ristorante. La sera a cena abbiamo festeggiato il compleanno di mia madre con un giorno di anticipo. Eravamo noi cinque della famiglia e in più il ragazzo di mia sorella. Il maiale in salsa agrodolce del cinese takeaway mi ha messo k.o.
Adesso è martedì. Sono da poco rientrato a Palmi. Avevo iniziato a scrivere sul treno che mi ha riportato a casa, ma ormai sono rincasato. La tristezza e la nostalgia ha preso un po’ il sopravvento. Mi mancano tanto tutti gli amici che mi hanno tenuto compagnia in queste vacanze romane improvvisate, soprattutto i cari amici/fratelli della SRF. Non vedo l’ora di riabbracciarvi tutti ragazzi!!!
E questo è quanto… Adesso mi tufferò in una bella fetta di pastiera fatta da mia cugina. Questa è stata la mia Pasqua, spero che la vostra sia stata altrettanto bella e divertente.
Xiauzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz!!!
Keldor
mercoledì 26 marzo 2008
domenica 9 marzo 2008
Pioggia sulla pelle...
Eccomi qua!
Dopo rabbia e nervosismo imperante, dopo notti insonni e giornate sonnolente, sono giunto alla conclusione che è arrivato il momento di rimettersi la scintillante armatura magica, quella che ti fa scivolare addosso ogni cattieria e avversità come fosse una goccia d'acqua, e di svegliarsi uscendo da quel mondo dei sogni dove sembro essermi rifugiato da ormai troppo tempo.
L'altro giorno stavo aspettando che mia sorella uscisse da scuola, dall'altra parte della strada. Pioveva e tenevo l'ombrello in mano, chiuso. La pioggia mi accarazzava delicata incanaladosi nei solchi del mio volto lavando via il sale delle mie lacrime... Era da tanto che non stavo un po' sotto la pioggia. Ricordo che quando ero all'università seguivo dei corsi dalle 20 alle 22, era inverno e spesso e volentieri finite le lezioni all'uscita dalla facoltà c'era lei, la pioggia, che mi salutava e mi accompagnava fino a casa. Una volta in camera mia, levati i vestiti fradici, restavano i miei lunghi capelli neri da asciugare. Era davvero bello vedere questi piccoli serpentelli neri e lucccanti contornarmi il volto, quasi come la mitologica Medusa, pronto a pietrificare gli altri con uno sguardo. Il problema è che essendo un romanticone, un inguaribile sognatore, idealista e con un'immaginazione galoppante, un po' troppo naif probabilmente e quindi essere cattivo, aggressivo o sgradevole mi riesce poco e male oltre a crearmi numerosi sensi di colpa. Anche quando magari qualcuno ti fa innervosire e quindi avrei motivo di reagire anche abbastanza rabbiosamente non ci riesco mai fino in fondo... Però è anche vero che qualcuno mi delude, difficilmente poi riesco a rapportarmi con lui e quindi tendo a tagliare i ponti per quanto è possibile.
Adesso però basta! Sono stanco di permettere agli altri di avere tutto questo potere su di me. Voglio essere più autonomo, agire per conto mio, ma soprattutto prendere le cose con leggerezza vivendo giorno per giorno senza farmi aspettative visto che vengono tutte immancabilmente deluse.La pioggia ha lavato via tutto, speriamo sia rimasto qualcosa di effettivamente buono.
Xiauzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz!!!
Keldor
PS: Dedico a tutti la canzone "Lacrime di pioggia" di Antonello Venditti.
Dopo rabbia e nervosismo imperante, dopo notti insonni e giornate sonnolente, sono giunto alla conclusione che è arrivato il momento di rimettersi la scintillante armatura magica, quella che ti fa scivolare addosso ogni cattieria e avversità come fosse una goccia d'acqua, e di svegliarsi uscendo da quel mondo dei sogni dove sembro essermi rifugiato da ormai troppo tempo.
L'altro giorno stavo aspettando che mia sorella uscisse da scuola, dall'altra parte della strada. Pioveva e tenevo l'ombrello in mano, chiuso. La pioggia mi accarazzava delicata incanaladosi nei solchi del mio volto lavando via il sale delle mie lacrime... Era da tanto che non stavo un po' sotto la pioggia. Ricordo che quando ero all'università seguivo dei corsi dalle 20 alle 22, era inverno e spesso e volentieri finite le lezioni all'uscita dalla facoltà c'era lei, la pioggia, che mi salutava e mi accompagnava fino a casa. Una volta in camera mia, levati i vestiti fradici, restavano i miei lunghi capelli neri da asciugare. Era davvero bello vedere questi piccoli serpentelli neri e lucccanti contornarmi il volto, quasi come la mitologica Medusa, pronto a pietrificare gli altri con uno sguardo. Il problema è che essendo un romanticone, un inguaribile sognatore, idealista e con un'immaginazione galoppante, un po' troppo naif probabilmente e quindi essere cattivo, aggressivo o sgradevole mi riesce poco e male oltre a crearmi numerosi sensi di colpa. Anche quando magari qualcuno ti fa innervosire e quindi avrei motivo di reagire anche abbastanza rabbiosamente non ci riesco mai fino in fondo... Però è anche vero che qualcuno mi delude, difficilmente poi riesco a rapportarmi con lui e quindi tendo a tagliare i ponti per quanto è possibile.
Adesso però basta! Sono stanco di permettere agli altri di avere tutto questo potere su di me. Voglio essere più autonomo, agire per conto mio, ma soprattutto prendere le cose con leggerezza vivendo giorno per giorno senza farmi aspettative visto che vengono tutte immancabilmente deluse.La pioggia ha lavato via tutto, speriamo sia rimasto qualcosa di effettivamente buono.
Xiauzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz!!!
Keldor
PS: Dedico a tutti la canzone "Lacrime di pioggia" di Antonello Venditti.
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